Skip to content
Torna alla pagina
Dintorni

Un piccolo borgo

Dogna è situata sulla sponda sinistra del Piave, ai piedi del Monte Emburlon a 497 metri di altitudine. Questa particolare posizione geografica ha fatto si che nel tempo si sia sviluppata l’attività agricola e la pastorizia.

Anticamente denominata Villa La Duogna con riferimento all’omonimo rio che scendeva dalla montagna (l’attuale rio Crose), l’ agglomerato del paese si trova ad est del capoluogo su un terrazzamento addossato ai piedi della montagna che chiaramente fa capire come un tempo la parte migliore del territorio fosse riservata all’agricoltura e all’allevamento.

Storia

Fin dall’antichità gli abitanti provvedevano al loro sostentamento con i prodotti ricavati dalla coltivazione delle terre del Monte Embulon e con il bestiame che qui portavano a pascolare. Questo territorio era delimitato a nord dal torrente Vajont, a sud dal torrente Gallina, ad ovest dal fiume Piave e ad est dallo spartiacque del monte.

Dogna nel tempo

Nel corso dei secoli si susseguirono numerose liti tra i regolieri di Dogna e Provagna da un lato e Soverzene, sui diritti d’uso di queste terre fino a giungere nel 1808 con l’istituzione del Comune di Longarone e quindi all’unione delle frazioni di Dogna e Provagna al predetto Comune, mentre Soverzene diventava Comune autonomo.

Per quanto riguarda il paese nel suo centro storico, possiamo dire che le caratteristiche fondamentali del nucleo negli ultimi 170 anni si sono mantenute pressoché immutate come si può vedere se si raffrontano le mappe del Catasto del Regno del Lombardo Veneto con le mappe catastali odierne. Invero il paese conserva caratteri ancora più antichi, documentati dagli innumerevoli ritrovamenti di resti romani e medioevali.

Cosa visitare

Chi arriva a Dogna, oltre al centro storico ancora ben conservato e unico nel comune dopo il disastro del Vajont, può visitare:

La chiesa di San Giacomo che è patrono del paese e si festeggia il 25 luglio. La chiesa molto vecchia è già menzionata nel 1574 in un documento l’“Ecclesia Sancti Jacomi della Duogna”, esistono scritti che descrivono un intervento di rinnovo nell’ anno 1593 dove oltre al rifacimento del tetto in “scandole” si parla dell’altare con la pala con le immagini della Madonna, San Giacomo, Santa Lucia, Santa Appolonia e San Michele. La chiesa conserva anche un affresco con i Santi Sebastiano e Rocco e la Madonna del Carmelo e vi è riportata la data “1531 addì 30 luio”.

La strada del Colomber che si incunea lungo il fianco sinistro della valle del Vajont ed è stata costruita tra il 1911 e 1912. Il tracciato, scavato a colpi di mina nella roccia, metteva in comunicazione prima del disastro, Longarone con Erto attraverso Dogna. Durante la prima guerra Mondiale le truppe di Erwin Rommel, la futura “Volpe del Deserto”, scendendo per questo percorso riuscirono a sorprendere le milizie italiane che dopo la Disfatta di Caporetto si ritiravano lungo la Piave, e fare 10.000 prigionieri, facendo guadagnare a Rommel un’onorificenza al merito.

I sentieri

Dogna offre numerosi sentieri che un tempo erano utilizzati dagli abitanti per portare gli animali al pascolo oppure per raggiungere gli spazi da coltivare.

Nel tempo, in seguito all’industrializzazione, le strade di montagna sono state abbandonate, lasciando il posto alla vegetazione selvaggia. Negli ultimi anni è andata diffondendosi la sensibilità e la volontà di recuperare questi sentieri che permettono all’uomo un diretto contatto con la natura.